Il tanto atteso arrivo della primavera porta spesso con sé stanchezza, depressione, sonnolenza, senso di malessere diffuso. Questi disturbi temporanei rendono il più bel periodo dell’anno, un momento critico per il nostro benessere psicofisico. Si tratta del “disturbo affettivo stagionale”(SAD), così viene chiamato scientificamente e colpisce ad ogni inizio di stagione, soprattutto quella del risveglio, la primavera.
Le categorie più esposte a tali disturbi sono quelle cosiddette “a rischio”, cioè donne, bambini, anziani e tutti coloro che hanno uno stile di vita piuttosto trascurato. Secondo le statistiche, due milioni di italiani vengono colpiti dai disturbi affettivi stagionali. Irrequietezza, spossatezza, stress, ansia colpiscono sei volte di più le donne rispetto agli uomini.
Perché l’ansia peggiora a primavera?
Perché cominciano a modificarsi due parametri fondamentali: luminosità e temperatura, che va ad incidere sulla biochimica cerebrale, per cui l’organismo é in cerca di un equilibrio nuovo. In primavera il clima inoltre, è molto instabile e ciò va sicuramente a rallentare questa ricerca, l’organismo deve infatti riadattarsi continuamente e ciò può favorire, come spesso accade, reazioni ansiose. Tutto ciò dimostra quanto il nostro organismo sia in sintonia con i cicli naturali, cosa che spesso tendiamo purtroppo a dimenticare.
Gli specialisti pertanto consigliano di seguire delle regole per superare meglio questo periodo:
- dedicare più tempo a se stessi, ad una propria passione, aiuta a combattere stress ed irritabilità;
- fare almeno mezz’ora al giorno di attività fisica, basta anche una semplice passeggiata all’aria aperta;
- prestare attenzione ai segnali lanciati dall’organismo perché se è vero che sono mali stagionali normali, è altrettanto vero che se prolungati nel tempo, possono portare ad una vera e propria depressione;
- fare uso di integratori se l’alimentazione é inadeguata;
- seguire un regime alimentare equilibrato, favorito anche dal ritorno di tante verdure e frutta, comunque mai saltare i pasti perché indebolisce un organismo già messo a dura prova, e mai abbuffarsi per non aggravare il senso di spossatezza.
In particolar modo sono consigliati cinque cibi che potrebbero aiutarci:
- Avena: consigliata soprattutto per la prima colazione, in quanto dona un’energia a rilascio prolungato per tutto il giorno. Favorisce il lavoro dell’apparato digerente migliorando la sua funzione d’assorbimento dei nutrienti e l’espulsione delle tossine.
- Spinaci: i cali di energia spesso dipendono dai cali di ferro che provocano stanchezza mentale e fisica. Per favorire l’assorbimento del ferro, sarebbe meglio consumare questa verdura, durante lo stesso pasto, con cibi o bevande ricchi di vitamina C, arance, limone ecc., evitare invece di accompagnarli con i latticini.
- Frutta secca: è ricca di acidi grassi Omega 3, manganese, rame, magnesio, vitamina B1, B2, ed altre, tutte necessari e al nostro organismo per affrontare gli impegni quotidiani. Da consumare al mattino non a caso.
- Legumi: fonte di energia costante. Sono il perfetto equilibrio tra proteine e carboidrati in grado di fornire all’organismo energia sia a breve, che a lungo termine. Inoltre contribuisce a mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue.
- Yogurt: scientificamente dimostrato che i probiotici contenuti in esso, sono armi efficacissime per combattere la stanchezza. Si consiglia chiaramente yogurt bianco al naturale e per i vegani va benissimo lo yogurt di soia .